di
Cristina Comencini
con
Simona Bardazzi
Letizia Noto
Marta Bencini
Marianna Simeoli
regia
Stefano Giacomelli
foto
Andrea Marini
collaborazione, trucco e parrucco
Stefania Romolini
Francesca Corrieri
Testo dolce-amaro sul mondo femminile. A confrontarsi otto donne, ma soprattutto due epoche e due modi diversi di 'essere donna'.
Nel primo atto siamo a cavallo tra gli anni 60 e 70, in pieno boom economico. Quattro amiche borghesi si incontrano, ogni settimana per la consueta partita a carte mentre le loro bambine giocano spensierate nella stanza accanto. Si litiga, si ride, si riflette... ci si racconta. Ognuna ha la sua storia, ognuna è vittima di qualche rimpianto: carriere mancate, matrimoni più o meno felici.
Nel secondo atto, una trentina di anni dopo, le figlie si ritrovano in occasione del funerale proprio di una delle madri. Ognuna ha raccolto l’eredità materna, a volte replicandone l’esistenza come una condanna, altre volte rovesciandone l’esperienza in una sorta di sofferto contrappasso. Certamente sono più indipendenti. Lavorano e hanno un rapporto diverso con la maternità, ma devono anche fare i conti con la mancanza cronica di tempo e con l’inadeguatezza del mondo maschile.
Una commedia fine che offre tanti spunti di riflessione. Si sorride, ci si commuove, si riflette, ci si mette a nudo... Nonostante siano passati decenni, l'identità femminile sembra inalterata a prescindere dalla carriere e l'emancipazione.
Ringraziamo la signora Comencini per averci permesso di rappresentare
il Suo testo grazie un permesso speciale.