Teatro Vittoria

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FUNNY MONEY - Soldi da ridere

di Ray Cooney

adattamento di Stefano Giacomelli

compagnia Trovarobe

 

con: Marta Bencini, Stefano Giacomelli

Stefania Romolini, Elisa Bacci, Silvia Siciliani

Simona Bardazzi, Giovanni Cecchini

Letizia Noto, Oreste Guzzardi, Deborah Petri

 

collaborazione tecnica: Giorgio Bartolozzi

foto di Diego Doretti

regia: Stefano Giacomelli

 

La vita di Henry Perkins e di sua moglie Chriestie cambia quando al rientro da lavoro l’uomo scopre di avere con sé una borsa identica alla sua, ma con una fortuna dentro. Perciò, al diavolo la serata ed il festeggiamento del suo compleanno con la coppia di amici Vic e Betty Johnson, al diavolo le loro vecchie vite, la loro casa e la loro Inghilterra: devono fuggire. Già, perché è chiaro che quei soldi non sono così puliti, e qualcuno verrà a cercarli. Quindi, meglio espatriare, magari in un paese tropicale dove far vita da nababbi. Ma la semplice operazione di trasferimento all’aeroporto, anzi, fuori dal loro appartamento, si rivela più difficile del previsto. E se Vic e Betty si dimostreranno più o meno entusiasticamente disposti ad aiutarli, la selva di tassisti, sergenti di polizia e malviventi che affolleranno la scena lo saranno assai meno.

 

Più macchina per risate che commedia, 'Funny Money' colpisce per il suo ritmo serrato e per i continui colpi di scena che ribaltano ogni volta la vicenda e le identità delle persone. Si tratta di una delle commedie comiche più famose dell’autore inglese Ray Cooney, insieme a 'Taxi a due piazze' e 'Se devi dire una bugia dilla grossa'. Scritta nel 1994 e rappresentata in Francia e in Gran Bretagna con straordinario successo, la commedia è stata messa in scena in ben 25 paesi diversi, prova evidente della sua comprensione universale. I suoi meccanismi comici e i suoi personaggi raggiungono immediatamente e ovunque lo spettatore coinvolgendolo per il ritmo nevrotico della vicenda. Meccanismi grotteschi, precisione di un orologio, successione continua di fatti inaspettati e situazioni al limite della credibilità rendono la commedia un vortice di divertimento, isterismo e incredulità.